sabato 19 gennaio 2013

Misteriosa, bellissima Eleusi

Stamattina, dopo una settimana di tempo incerto, il sole è tornato a splendere su Atene la bella, così abbiamo deciso di andare a farci un giro qui vicino, nell'Attica, la nostra regione. Puntando la bussola a nord-ovest, siamo arrivati dopo una mezz'oretta a Elèfsina, l'antica Eleusi.

Atene-Elefsina, 20 km per Google maps (50 per noi).

Se il nome non vi è nuovo, è perché forse vi state ricordando dei Misteri Eleusini, antichissimi e, come indica il proprio nome, misteriosi rituali in onore della dea Demetra, protettrice delle messi.

La dea Demetra.

O meglio, in onore dell'amore che la legava a sua figlia Persefone.

Demetra e Persefone.

Persefone era talmente bella che fu rapita un giorno da Ade, signore degli Inferi, il quale uscì da una voragine della terra col suo cocchio trainato da cavalli neri, la afferrò e fuggì con lei nel regno dei morti.

Persefone rapita da Ade (Koré in volo), Museo di Eleusi.

La povera Demetra impazzì di dolore e smise di fare il suo lavoro, ossia di far sbocciare i fiori, maturare i frutti e imbiondire le messi. Il mondo si trasformò in un deserto freddo e arido, e gli umani morivano di fame. Zeus, preoccupato, parlò con Ade, e lo convinse a "condividere" la moglie: una parte dell'anno sarebbe stata con lui negli Inferi e la natura si sarebbe fermata in attesa, e un'altra parte sarebbe tornata sulla terra da sua madre e la vita sarebbe ricominciata. In maniera così poetica e teatrale gli antichi Greci spiegarono il cambio delle stagioni.

I piedi di Demetra (statua romana).

Nei Misteri Eleusini si rappresentava il dolore di Demetra per il rapimento della figlia, ma non si sa esattamente in che cosa consistessero dal momento che, chi vi partecipava, aveva l'obbligo di silenzio e nessuno, in effetti, parlò. Sono rimaste, però, le grotte dalle quali si diceva Persefone ritornasse sulla Terra, e una delle (tante) porte di accesso agli Inferi.

Plutonio, l'ingresso dell'Ade.

Con l'arrivo dei Romani, in un primo momento entusiasti del rituale, il santuario dei Misteri Eleusini, esistente dal 2000 a.C., è stato dapprima prima chiuso (con Teodosio nel 392 d.C.) e abbandonato definitivamente quando il re dei Goti Alarico, nel 396 d.C., invase la Grecia portando la fede cristiana. Ed ecco ciò che rimane di uno dei luoghi più magici dell'antichità.


Gloriosi colonnati e archi trionfali.

Sarcofagi di grandi sacerdoti e nobildonne.

Statua romana (con raffineria e golfo Sarònico sullo sfondo).

Bassorilievi sul capitello di un tempio ormai scomparso.

E tu? Chi sei tu?
Arco trionfale ovest.
Sulla cima della collina sacra dormicchia un bel museo del 1889 dove riposano alcuni altri delicati reperti (quelli che non sono stati sottratti dal Museo Archeologico Nazionale di Atene o da altri, a Londra o a Berlino). Questi gioielli dell'antichità sfidano la polvere e il passare del tempo, e ti osservano  silenziosi da un mondo che non c'è più.

Museo dell'antica Eleusi.

Il tempo è volato sulla collina sacra così quando il sito archeologico ha chiuso, alle tre, siamo andati a mangiare a una taverna di pescatori nel porticciolo della moderna Elèfsina.

Resti di un naufragio.


Indispensabili condimenti: limone, guida turistica e dizionario.
Il pranzo è stato buonissimo e l'ospitalità squisita. Il sole ha continuato a splendere e ci ha regalato un giorno di primavera nel bel mezzo dell'inverno, come se la dea Demetra ci avesse fatto l'occhiolino.
Non so che cosa rimanga oggi degli antichi Misteri Eleusini, ma questo è un luogo magico, nel quale lo scorrere del tempo acquista un altro colore e la vita un altro sapore. 

Forse Demetra non se ne è mai davvero andata da qui. Forse ha solo cambiato nome...

Dedicato alla mia mamma (e lei sa il perché).

domenica 13 gennaio 2013

Exarchia: anarchia in technicolor

Oggi abbiamo partecipato a una visita guidata alla scoperta delle cose più insolite di Atene. Risulta che la metà delle cose insolite le sapevamo già, e che ci mancano piuttosto quelle solite, comunque... ne ho approfittato per scattare delle foto nel quartiere di Exarchia. Non sapete che cos'ha di tanto speciale questo quartiere? Ve lo racconto.

Terra Exarchia, la mappa dell'anarchia topografica.

Situato nel cuore di Atene, tra il quartiere super chic di Kolonaki, la collina di Strefi (la seconda più alta della città ) e le strade Patission, Panepistimiou (Università) e Alexandras, Exarchia è diventato dagli anni '70 quartiere di studenti universitari e culla dell'anarchia greca. Non è sempre stato così: prima era un paesino fuori Atene, più o meno così.

Exarchia nel 1870 circa.
Il quartiere visse la sua giornata più tragica il 17 novembre 1973, quando l'esercitò del regime dei Colonnelli massacrò gli studenti che, asserragliati nel Politecnico, si opponevano alla dittatura con il motto "pane, istruzione, libertà!".  Dopo la tragedia, la gente si unì ancora di più agli studenti contro il regime e quel giorno, festa nazionale greca, segnò l'inizio della fine della dittatura.

Manifestazione per il Politecnico.
Oggi a Exarchia vivono intellettuali e artisti, e si trova la sede dei principali gruppi di sinistra, anarchici e antifascisti. Dopo i fatti del '73, e dopo l'uccisione nel 2008 di un ragazzino, la polizia non può più entrare nel quartiere che così si, diciamo, "autogestisce". Ma Exarchia è anche un luogo di fermento culturale: cinema all'aperto sui tetti delle case, teatri underground, librerie, caffè, centri culturali, locali per mangiare e bere bene senza spendere un occhio, negozi di vestiti e accessori alternativi, sperimentazione e vitalità.

Negozio di giocoleria circense e graffiti romantici.

Dove prima c'era un posteggio, ora c'è un giardino, organizzato dagli abitanti del quartiere, con area bimbi. Tutto un po' punkabbestia, ma meglio di niente.

Il parco giochi autogestito (perroflauta not included).


E graffiti. Tanti. Ovunque.

Original Exarchia.

La bella addormentata ad Atene.
L'elfo greco.
La principessa e il corvo.
Andy Warhol nell'Egeo (in moto).
Il calcio nel culo: istruzioni per l'uso
La nonna Abelarda...
...e lo zio Fester.
Camera con vista.
Tucano urbano.
Anche Exarchia è Atene. È l'Atene battagliera, anticonformista, barricadera e stanca. È l'Atene di chi organizza le proteste e di chi accoglie chi non accoglie più nessuno. È l'Atene saporita e maleodorante, colorata e ribelle, creativa e fastidiosa che molti vorrebbero cancellare.

Ma non ti preoccupare, turista che entri con paura in questa downtown banlieue: anche da qui si riesce a vedere l'Acropoli.


sabato 12 gennaio 2013

2000 anni prima di Modigliani

Oggi siamo andati al Museo di Arte Cicladica.



Se anche voi non avete idea di che cosa sia l'arte cicladica, vi dico che è un'arte che si sviluppa nelle isole greche delle Cicladi tra il 3000 e il 2000 a.C.

Carta delle isole Cicladi, Grecia.

La caratteristica di quest'arte è di essere formata da figure di marmo lavorate, o meglio levigate, con una pietra speciale - siamo sempre nell'età del bronzo, e non è che esistano tanti strumenti per lavorare materiali duri.

La cosa più bella è che le forme delle figure ritratte sono delicate e spettacolari: sembrano tanti piccoli extraterrestri...

Esempi di arte cicladica, museo di Naxos.

Il museo si trova in un nuovo edificio in una traversa di Vassilissa Sofía (sì, mamma, lo so che qui si trova l'ospedale dove ti hanno detto che mi aspettavi...) perché il vecchio è chiuso per restauro. Consta di quattro piani, il primo dei quali conserva le statue cicladiche di svariate dimensioni, come fluttuando...


Museo di Arte Cicladica di Atene, primo piano.
Grande (più di me) figura cicladica.

Al secondo piano ci sono degli esempi di antica arte decorativa, come coppe, vasi, piatti decorati con figure nere su sfondo rosso (più ieratiche e solenni) o con figure rosse su sfondo nero (più rilassate e quotidiane). Quelli che ci sono piaciuti di più, comunque, sono i recipienti con decorazioni geometriche...

Vasellame decorato con motivi geometrici e cavalli.

... o la fattoria degli animali!

Giocattoli di più di 2000 anni fa!

Al terzo piano c'è uno spazio dedicato all'isola di Cipro (non siamo sicuri, ma sospettiamo che i collezionisti benefattori del museo, i coniugi Nicolás e Dolly Goulandris, fossero ciprioti).

Al quarto piano viene rappresentata, con disegni, fotografie e film, la vita quotidiana nell'antica Grecia. È, insieme al primo piano, la parte più bella, e il consiglio è di cominciare proprio da lì.

Il quarto piano.

Dopo la visita che c'è di meglio di un buon caffè? Soprattutto se si prende qui...

 Il caffè a piano terra.
C'è anche una piccola libreria e una buona gioielleria, molto gettonata soprattutto di questi tempi, visto che fino a marzo vi sarà l'esposizione temporanea "Principesse", organizzata in collaborazione con l'Italia e basata sulla ricostruzione dell'aspetto delle antiche nobildonne greche ed etrusche grazie al ritrovamento dei loro oggetti nelle loro tombe.

Gran bella giornata al Museo. E grande amore verso il nostro Modigliani che, ispirandosi alla asessuata e levigata bellezza delle donne di duemila anni fa, ha saputo regalarci un volto di donna nuovo e antico insieme. Che aspettate a venire ad Atene?









martedì 8 gennaio 2013

Nevica ad Atene! Ha finito di nevicare ad Atene!

Stamattina ci siamo svegliati così...

Atene, 8 gennaio 2013, ore 9: la città e il mare da casa

Questo è il Partenone...

L'Acropoli nella tormenta di neve


L'intrepida reporter...

Alle 9 di mattina...

Però adesso è già uscito il sole!

Atene, 8 gennaio 2013, ore 10: la città e il mare da casa


SPLENDIDO PAESE!!!!






lunedì 7 gennaio 2013

Il Peloponneso e la penisola di Mani.

Con questo post inauguro la stagione di viaggi 2013 nel paese più bello del mondo: Grecia!

Di ritorno da una settimana di visita parenti a Madrid, non ci sembrava giusto starcene tranquilli a casa un week-end, così abbiamo fatto lo zaino e siamo partiti all'avventura verso il Peloponneso.

Atene-Kalamata: 243 Km.

Una volta giunti nel profondo sud del Peloponneso (passando per Tripoli, ndr), abbiamo pernottato nel "meraviglioso" Hotel & Spa "Elektra"con sudario (nel senso di bagno turco) incluso nel prezzo della camera e cena nella taverna più familiare che ci sia (tovaglie bianche e blu a quadretti, sedia impagliata, quartino di vinello e pane fragrante). Menù: minestrone ed erbette per me, pasta al sugo e pollo per Víctor. Il tutto condito da una buona scordalià, cioè crema d'aglio puro!!!!

Penisola di Mani, Laconia, domenica 6 gennaio 2013.

Il giorno dopo, Epifania, gran strepito di pope e di popesse e noi via di corsa, prima che ci chiudessero la strada, diretti alla penisola di Mani.

Kalamata - Areopoli - Githio: 108 km.


Il viaggio è stato bellissimo, il sole alto, la strada correva veloce tra cipressi e vigneti, tra ulivi e querce, da un lato il complesso del monte Taigeto, dall'altra lo splendido azzurro dell'Egeo.

Penisola di Mani, Laconia.

Giunti a Githio abbiamo mangiato in un'altra taverna, stavolta sul mare. Il menù? Calamari e pesciolini fritti, erbette e insalata di cavolo cappuccio e carote, rinomata specialità locale. E senz'aglio, stavolta. In questo paesino di pescatori seccano ancora il polpo all'aria, come una volta.


Polpi ad asciugare nel paesino di Githio, Laconia.


E hanno un debole per le cose spaventose, come questo presepe...

Presepe "vivente" a Githio, Laconia.

Dopo avere ben mangiato, ben bevuto e preso un caffè che insomma, siamo rimontati in macchina in direzione nord. Prima tappa degna di Leonida (Sparta) seconda degna del compianto Geddafi (Tripoli).

Githios-Sparti-Tripoli: 108 km.

Siamo arrivati a casa ad Atene alle 8 spaccate - con una voglia di continuare a viaggiare in questo paese splendido e di scattare tante foto, assaggiare tanti sapori e sollevare l'economia a forza di pedaggi autostradali!

Tramonto da casa, Atene, lunedì 7 gennaio 2013.