domenica 2 marzo 2014

Gita domenicale: il Monastero di Kaisariani!

Oggi c'era bel tempo, e siamo andati a fare una piccola gita quasi fuori porta, al Monastero di Kaisariani. 

Il refettorio visto dalle celle superiori


Si tratta di un bellissimo complesso risalente all'XI sec. sulle pendici del Monte Imetto. Ha una chiesa  a croce greca, una cappelletta dedicata a Sant'Antonio, le (minuscole) celle dei monaci, i bagni e il refettorio, tutto perfettamente conservato e visitabile. Da notare che per "bagni" intendo "terme": a poca distanza c'è infatti la sorgente termale di Kalopoula e i monaci la conoscevano bene!

La chiesa (porta grande) e la cappella di Sant'Antonio (porta piccola)

Gli affreschi della chiesa: qui il Cristo Pantocrator

I bagni (terme) del monastero, usati anche come frantoio

La natura è rigogliosa e felice: cipressi che sembrano pennelli per dipingere il cielo, arbusti sempreverdi, enormi foglie verdi che manco nella foresta amazzonica e fiori da tutte le parti, margherite, malva, crochi, narcisi (almeno credo). È un'escursione facile, economica - normalmente costa due euro ma la prima domenica del mese è gratis.

I cipressi visti dal sentiero che conduce al monastero

Gli stessi cipressi, ma da un'altra angolazione

Il complesso archeologico del Monastero comprende anche i resti del primo centro cristiano, sulla collina del Cimitero dei Padri o Frangomonastirio. Qui si trovano le rovine di una chiesa bizantina del X sec. (ci sono tre pareti e il tetto e manca la parete della porta) e una chiesetta chiusa dedicata a San Marco. La cosa spettacolare è la vista: si vede buona parte di Atene fino al Pireo, e l'Acropoli piccola piccola...

Rovine della chiesa bizantina. A sinistra, un tizio che fa sollevamento pietre.

Carta orografica del monte Imetto. Chiara, no?
Non so se si vede il panorama...

Da casa nostra si va in fretta: prendi la strada che porta all'aeroporto poi, invece di entrare in tangenziale, continui diritto verso il Monte Imetto. Se lo fai in motorino, come abbiamo fatto noi, non solo non ci arrivi in fretta, ma addirittura rischi di non arrivarci mai. Il poveretto non riesce proprio a gestire le salite con due persone, comincia a buttare un fumo bianco che fa pena e arranca con sforzo, mentre la velocità si avvicina allo zero. Quando pure le lucertole ti superano, è ora di posteggiare e andare a piedi.

Notare la direzione nella quale stiamo andando... ehm.

Domani è Katharí Deftera, e i greci faranno volare gli aquiloni. Ma c'è qualcuno che si sta già portando avanti...

Per far volare un aquilone c'è bisogno di un padre (che tenga il filo),
di una madre (che tenga l'aquilone) e di un figlio (che faccia da scusa).

Buon Katharí Deftera a tutti e venite in Grecia: è il paradiso!!!