Mojito Bay - Attica |
Quando vivi vicino al mare, senti la sua chiamata. Non puoi fare a meno, allora, di avvicinarti, bagnare i piedi. Poi, se il mare è come questo, caldo, trasparente, leggermente increspato dal vento, pieno di vita, non riesci proprio a resistere ed entri. E quando sei dentro, ti ricordi che anche tu sei fatto d'acqua, che vieni dall'acqua, e che galleggi leggero e senza preoccupazioni nell'azzurro.
A sei chilometri da casa iniziano le spiagge. La stessa distanza che c'è tra Buccinasco e il Duomo, solo che qui, la cattedrale è fatta di conchiglie. Se segui la litoranea verso sud, costeggi la penisola dell'Attica: cinquanta chilometri di spiagge, insenature e golfi, penisole e isolotti in un paesaggio lunare di colline pelate e scarsi cespugli, pini marittimi piegati dal costante soffiare dei venti e sparuti complessi abitativi che si alternano a taverne e paesini abbandonati.
Vai fino a quando non vedi un posto che ti piaccia, poi devii dalla litoranea, posteggi la macchina di fianco alla spiaggia, ti metti il costume e ti tuffi. La gente si porta il pic nic, acqua in bottiglia e pitas (millefoglie ripiene di verdura, carne o formaggio feta) e passa il fine settimana al mare così, semplicemente. Ci sono ancora un po' di turisti da queste parti, vengono dalle navi da crociera che ogni lunedì attraccano al Pireo, ma la maggior parte dei bagnanti sono greci. Questa bellezza è a portata di mano, ed è gratis.
Quando sei stanco di mare, di sole e la pelle ormai ti tira per il sale, risali in macchina. Qualche chilometro più in là, all'estremità sud dell'Attica, c'è capo Sounion, dove 444 anni prima di Cristo costruirono il tempio di Poseidone. Lo vedi, quando le ultime curve ti dicono che la strada finisce, e che puoi solo tornare indietro. Dicono che, da lì, puoi chiedere ciò che vuoi e il dio del mare lo esaudisce. Sarà, io il mio bel desiderio l'ho espresso. Vediamo...